Dibattiti

PARCHI ECCEZIONALI: CANTIERI MEMORABILI

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Bardini / Chambord
organizzato nell'ambito di:

 

PARCHI ECCEZIONALI: CANTIERI MEMORABILI

In occasione del cinquecentesimo anniversario della fondazione del Castello di Chambord

 

ore 16 : Visita del giardino della Villa Bardini con Maria-Chiara Pozzana (ingresso ridotto al 50%, visita gratuita)

ore 18 : Conferenza «PARCHI ECCEZIONALI: CANTIERI MEMORABILI»: Il Parco del Castello di Chambord ed il Giardino Bardini, due esperienze a confronto

 

Introduzione:

  • Luigi Zangheri, presidente emerito dell’Academia delle Arti del Disegno.

Interventi:

  • Maria-Chiara Pozzana, architetto AIAPP (Associazione Italiana Di Architettura Del Paesaggio) che ha ristrutturato i giardini di Villa Bardini. Fa parte dell’ICOMOS (International Council on Monuments and sites).
  • Bruno Chauffert-Yvart, Conservateur général du patrimoine, membro del primo « Conseil National des Parcs et Jardins ».

 

In occasione del cinquecentesimo anniversario della fondazione del Castello di Chambord, il più grande dei castelli della Loira, una presentazione in due parti del parco di Chambord e dei giardini di Villa Bardini a Firenze permetterà di confrontare l’approccio francese e italiano all’arte del giardino. Si metteranno in luce le problematiche legate alla restaurazione di una materia vivente, i giardini.

I giardini di Villa Bardini nell’alto di Firenze sono conosciuti dal secolo  XIII e sono sviluppati dal Rinascimento. L’organizzazione in tre parti che possiamo ammirare oggi è il riflesso delle tre epoche che hanno portato alla sua forma attuale: il frutteto all’est, le famose scale barocche nel centro, sistemate nel secolo XVII e arrichito con giochi d’acqua nel secolo XVIII, e infine l’incantevole giardino sino-inglese dell’ottocento all’ovest. I Giardini sono stati ristrutturati dal 1999 al 2007.

Si ritrovano queste tappe temporali a Chambord, un dei più famosi castelli di Francesco I di Francia. Per via di problemi idraulici, i giardini sono rimasti allo stato di schizzo durante il Rinascimento e hanno preso forma nel settecento. Sono poi stati semplificati e abandonnati durante l’ottocento. Nel contesto dei festeggiamenti dei 500 anni del Castello, l’ente pubblico ha avviato un gran cantiere per riportare i giardini alla configurazione del settecento “à la française” e alla grande perspettiva caratteristica di quel periodo. In questo modo si consente ai visitatori di scoprire il castello non tanto come un’opera isolata, ma come facendo parte di una composizione che combina spazi naturali selvaggi (il parco), sistemati (il giardino) e una costruzione eccezionale.

Quest’incontro permette di discutere sul ruolo dell’archeologia nei restauri recenti: rappresenta una costrizione o una guida nelle scelte di resitutzione? Quali sono i metodi moderni e tradizionali per comporre le aiule, le decorazione floreale e vegetale, adeguandoli all’architettura?