Arti visive

Henri Foucault I Corpi splendenti

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A cura di Dominique Païni

Il poliedrico artista francese Henri Foucault esplora e fonde a livello tecnico e concettuale i linguaggi della scultura e della fotografia per sperimentare nuove forme di percezione. Foucault interviene sulle impressioni fotografiche lasciate dai corpi delle sue modelle sulla pellicola e le decora con materiali tratti dall’haute couture, quali trame di cristalli Swarovski o moltitudini di punte di spillo riflettenti. I Corpi splendenti nascono quindi dal paziente lavoro con cui Foucault veste le diafane silhouette femminili di una miriade di frammenti scintillanti. Il suo processo creativo stabilisce così una tangenza ideale con il lavoro di Boldini, impegnato a plasmare le pose delle sue “divine” e a creare una relazione dinamica con lo spazio, attraverso la rappresentazione di lussuose toilette e dei loro infiniti riflessi. Le opere che Henri Foucault presenterà a Ferrara, tra cui una produzione originale ispirata a un dipinto boldiniano, proporranno un inedito dialogo con il grande interprete della Belle Epoque, al crocevia tra le possibilità dell’arte e la nascente industria della moda, con un parallelo tra il glamour decadente ed esuberante della fine dell’800 e i primi decenni del ventunesimo secolo, segnati dal culto del lusso.

Henri Foucault riflette sulla luce e sulla relazione tra superficie e materia, fondendo linguaggi espressivi diversi. Egli infatti interroga la scultura a partire dal mezzo in apparenza ad essa più lontano: la fotografia. L’immagine fotografica nasce quando la luce colpisce una superficie e, al contrario delle arti plastiche, il supporto sul quale essa si fissa è quasi ininfluente. Ed è proprio a partire dalla traccia luminosa che Foucault si dedica alla ricostruzione del modellato, del volume. Abolendo ogni intento aneddotico, l’artista si concentra sul suo soggetto prediletto, il corpo femminile, che diviene una forma pura, una sorta di planimetria che non ha nulla di decorativo. Solo in un secondo momento Foucault interviene sul fotogramma e decora le immagini con materiali tratti dalla couture, come cristalli Swarovski o punte di spillo. I Corpi splendenti nascono, quindi, dal paziente lavoro con cui l’artista veste con una miriade di frammenti scintillanti diafane silhouette femminili, che diventano volume, materia. In contrasto con l’atto scultoreo per eccellenza – la sottrazione –, Foucault dà forma all’atto fotografico grazie agli elementi aggiunti alla pellicola: ciò che brilla e luccica crea volumi mutevoli, variazioni cristalline, palpitazioni della carne rivelate grazie alla luce. Il suo processo creativo ha una tangenza ideale con la pittura di Boldini, impegnato anch’egli a plasmare le pose delle sue “divine” e a creare una relazione dinamica con lo spazio e lo spettatore, attraverso la raffigurazione di sete scintillanti, di vortici di colore, di vibranti pennellate in cui i corpi sembrano scomparire. Tra le opere in mostra a Ferrara, è presente anche una produzione originale ispirata ad un dipinto di Boldini esposto a Palazzo dei Diamanti, l’Amazzone (c. 1879-80, Milano, Galleria d’Arte Moderna), un quadro la cui composizione ha una valenza quasi fotografica, “congelata” rispetto ad altre opere del ferrarese in cui il movimento sembra essere inarrestabile. Ed è proprio questa fissità ad avvicinare il lavoro certosino di Foucault al turbolento pennello di Boldini: per entrambi in ultima analisi il corpo non ha più confini, liberato in un caso dalla luce, nell’altro dal movimento.

Per maggiori informazioni: Palazzo dei Diamanti

Aperto tutti i giorni  9.00 - 19.00

Informazioni 0532 244949 | diamanti@comune.fe.it www.palazzodiamanti.it

Ufficio stampa Studio ESSECI – Sergio Campagnolo tel. 049 663499 | info@studioesseci.net www.studioesseci.net