CineDams
AU HASARD BALTHAZAR. DI ROBERT BRESSON (1966)
Con Anne Wiazemsky, Walter Green. Dramma (92 min).
Lunedì 18/03 ore 17:00
RECENSIONE DI Tonino De Pace / SENTIERI SELVAGGI
Torna in sala dopo il restauro della Cineteca di Bologna Au hazard Balthazar capolavoro del cinema di Robert Bresson. Il tempo non ha scalfito l’originaria forza primitiva che possiede. e il cinema di Robert Bresson è ricerca assoluta e dell’assolutezza dell’immagine quale primato perentoriamente esclusivo di ogni altra espressività narrativa del cinema, Au hasard Balthazar rappresenta uno dei massimi momenti di questa ricerca dell’Autore e nostra, di spettatori, nei confronti del suo cinema. La Cineteca di Bologna ci fa riscoprire due film centrali della sua opera che condensano i temi della poetica di questo autore così dimesso e sconosciuto.
Maestro indiscusso della frammentazione narrativa, Bresson con Au hasard Balthazar (1966) porta il suo stile, che fa leva su una arcaica sensibilità figurativa, a misurarsi con una austerità quasi ascetica, tanto distante da ogni urgenza di diegesi narrativa, pur utilizzando i frammenti di una realtà connotata da forti significati esistenziali. La realtà vista in primo piano, come ebbe a sottolineare lo stesso Bresson in un’intervista a proposito del suo lavoro. Un reale quotidiano che diventa significazione stessa dell’esistenziale, della trascendenza, secondo l’accezione di Paul Schrader che sul concetto costruì il suo saggio di laurea attraverso il cinema di Ozu, Dreyer e appunto, Bresson. È per questo suo insistere su una normalità quotidiana che Bresson si definisce più che un metteur en scène un metteur en ordre.
Prendo pezzi dei realtà e cerco di metterli insieme in un certo ordine. Non “realizzo” né metto “in scena” un bel niente. Il cinema è una scrittura, non uno spettacolo. Dichiarazioni che assolutizzano la forma rispetto alla continuità narrativa in cui la realtà è messa in ordine, in virtù della scrittura che perfeziona ogni processo creativo. Il soggetto di un film è solo un pretesto – dichiarava Bresson – è la forma molto più che il contenuto, a colpire lo spettatore e farlo elevare. Con la scrittura del reale i suoi film hanno sempre dato contenuto alla spiritualità rigorosa che contrassegna il cinema del regista francese e questo film in modo particolare. Un cinema che non sembra essersi sfilacciato nella sua fitta tessitura di trame con il passare del tempo e che resta integro come accade solo alle vere opere d’arte. (…)
CineDams è un ciclo di proiezioni introdotte dagli studenti del corso di Storia del Cinema (DAMS) dell’Università degli Studi di Firenze. Coordinamento scientifico di Cristina Jandelli e Coraline Refort.
Institut français Italie - Sede di Firenze
Prezzo unitario 5,00 €
Prezzo per i soci 3,00 €