Cinéma et audiovisuel

Moi, un noir

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di Jean Rouch

Costa d’Avorio, Francia
con Oumarou Ganda, Petit Touré, Alassane Maiga, Karidyo Faoudou

Ritratto di  un gruppo di giovani venuti dal Niger a un sobborgo di Abidjan in cerca della fortuna. In questo «film improvvisato», come lo definisce Jean Rouch stesso, seguiamo attori-personaggi che si sono scelti nomi come Edward G. Robinson, Eddie Constantine o Tarzan, segno della loro ricerca di un’altra vita. Girato con la cinepresa in spalla, senza altra sceneggiatura che l’umore e l’ironia dei protagonisti, questo primo esempio di «ethno-fiction» girato nel 1958 entusiasmò i giovani critici che sarebbero diventati gli autori della Nouvelle Vague: Jean-Luc Godard si ispirò a Oumarou Ganda, alias Edward G. Robinson, per il personaggio di Belmondo in A bout de souffle, e Rivette definì il film «il motore di tutto il cinema francese da dieci anni a questa parte, anche se in pochi lo sanno. In un certo senso Rouch è più importante di Godard per l’evoluzione del cinema francese.»

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