Conversazione tra Lóránd Hegyi e Angela Madesani
Presentazione del volume Anne & Patrick Poirier, edito da Éditions Flammarion
a cura di Laure Martin
in collaborazione con Galleria Fumagalli
Lóránd Hegyi e Angela Madesani sono tra gli autori dei testi presenti nel libro, che ha accompagnato tre recenti mostre dei due artisti francesi: una, in corso, presso la Galleria Fumagalli (Dystopia, fino al 20 dicembre 2017) e due a Parigi, alla Maison Européenne de la Photographie (Vagabondages argentiques, 50 ans de bricolage photographique, fino al 29 ottobre 2017) e alla Galerie Mitterand (De Memoria et Reminescentia, fino al 28 ottobre 2017).
Il volume, curato da Laure Martin, contiene testi di Sébastien Delot, Lóránd Hegyi, Laurie Hurwitz, Angela Madesani, Jean-Hubert Martin e Robert Storr. Fulcro del volume è il rapporto tra i Poirier e la fotografia, linguaggio che la coppia francese utilizza sin dagli esordi del proprio cammino. Fotografia che riesce a rappresentare perfettamente una delle chiavi di lettura della loro ricerca, il concetto di Vanitas, di sparizione, in cui è evidente la particolare accelerazione del tempo della storia, che ha contraddistinto la seconda metà del XX secolo e che segna, a maggior ragione, il nostro tempo. La loro opera potrebbe, infatti, essere intesa come uno spaccato di archeologia del presente. La rovina nei loro lavori, non è per forza legata all’antichità, è, piuttosto, metafora delle minacce che gravano sulla contemporaneità. Fotografia è testimonianza, traccia della fragilità dell’esistenza. Affermano i Poirier, nati all’inizio degli anni Quaranta del secolo scorso: «La fotografia è per noi uno strumento indispensabile, un aiuto, un supporto, in grado di fissare la memoria delle cose. Si tratta di un procedimento mentale, mentre il calco è corporale, fisico».
Nel corso del tempo il rapporto con il mezzo è mutato, dalle fotografie colorate a mano dei primi anni, si è passati alle grandi immagini a colori che propongono soprattutto elementi naturali. Per giungere alle foto più recenti, vere e proprie scritture di luce: rayogrammi, realizzati con un proiettore, un ingranditore. In esse la natura muta, si evolve, viene proiettata direttamente sulla carta fotografica con un effetto visivo decisamente straordinario.
Anne e Patrick Poirier hanno studiato all’École des Arts Décoratifs di Parigi e partecipato alla residenza di Villa Medici a Roma dal 1969 al 1971. Numerose le mostre internazionali alle quali han preso parte: Biennale di Venezia (1976, 1980 e 1984), documenta VI di Kassel (1977) e Biennale di Lione (2000). Il loro lavoro è stato esposto in alcune delle più prestigiose istituzioni, come il Neuer Berliner Kunstverein a Berlino (1977), il Centre Georges Pompidou a Parigi (1978), il MoMA a New York (1979) e The Getty Research Institute di Los Angeles (2001). Più recentemente, il loro lavoro è stato esposto al Couvent de la Tourette (2013), al Musée des Beaux-Arts de Nantes (2014), al Musée d’Art Moderne et contemporain de Saint-Etienne (2016) e al Skulpturenpark Waldfrieden (Fondazione Tony Cragg) (2016).
Nel mese di settembre 2017, oltre alla mostra “Dystopia” alla Galleria Fumagalli di Milano (21 settembre – 20 dicembre 2017), sono state inaugurate loro esposizioni personali alla Galerie Mitterand di Parigi (8 settembre - 31 ottobre 2017) e alla Maison Européenne de la Photographie di Parigi (6 settembre - 29 ottobre 2017).
incontro in lingua italiana
ingresso libero
“Dystopia” | Anne & Patrick Poirier
alla Galleria Fumagalli
fino al 20 dicembre 2017.
Galleria Fumagalli
Via Bonaventura Cavalieri 6,
20121 Milano
dal martedì al sabato dalle 11 alle 19