Littérature

Alle origini dell'Unità d'Italia: il Proclama di Rimini di Gioacchino Murat

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SOUVENIR NAPOLEONIEN

Venerdì 16 maggio ore 17

Il Proclama di Rimini di Gioacchino Murat e l’unità nazionale d’Italia

Interviene il Prof. Ugo Barlozzetti

Il proclama diffuso a Rimini il 30 marzo del 1815 da Gioacchino Murat
chiamando alla lotta per l’unità e l’indipendenza d’Italia e promettendo anche una costituzione, pur avvenendo troppo tardi per essere efficace, costituì un punto di riferimento molto importante per i successivi sviluppi delle vicende politiche e militari che favorirono il Risorgimento.
La costituzione fu proclamata a Pescara il 12 maggio, dopo la sconfitta,
decisiva, di Tolentino del 2 di quel mese e poco prima dell’abbandono del regno. Le idee di unità erano diffuse negli ambienti del ceto intellettuale, nella borghesia e tra i militari, dagli anni del triennio giacobino a quelli successivi attraverso le società segrete, peraltro è significativo l’intervento, nell’agosto del 1799, del deputato al Consiglio dei Cinquecento Pierre-Joseph Briot, a tal proposito. La complessa situazione legata alla crisi economica e poi politica e militare degli anni tra il 1813 e il 1815 determinò le decisioni controverse di Murat, come l’adesione alla Coalizione contro il Regno d’Italia e l’Impero dei francesi mentre si moltiplicavano le promesse e i proclami di Lord Bentnick e degli austriaci per indurre all’opposizione alla lotta nei confronti di Napoleone e i suoi sostenitori. Ma la stessa vicenda personale di Murat e le sue riforme nel periodo tra il 1809 e il 1815, resero il proclama elaborato in ambienti attenti politicamente e culturalmente allo sviluppo della società italiana, come testimonia sia il Manzoni come il ruolo che assumeranno soprattutto i militari ex murattiani, nel decisivo
quarantennio successivo.

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