Letteratura / Mediateca

Géraud de la Tour d'Auvergne, Il sogno politico di caterina de' Medici

Condividilo!


Il sogno politico di Caterina de Medici, tra Machiavelli e Nostradamus

20 aprile 2017, ore 18

Conferenza di Géraud de la Tour d’Auvergne

Caterina è stata il capo della Casa de La Tour d’Auvergne, di cui sono attualmente il responsabile; io appartengo infatti a un ramo cadetto divenuto principale. Il mio ruolo non è forse quello di vegliare sulla storia di questa illustre casata? Il mio amore per l’Italia, Firenze in particolare, trae la sua origine non solo dalla persona di Caterina, ma da tutti i legami che la mia famiglia e quella di  mia moglie hanno stretto  nel corso dei secoli con la Toscana e con la vostra nazione… Mi sforzerò di lasciarvi l’immagine di una regina lungimirante, ben lontana dalla figura machiavellica della leggenda nera....»

Queste le parole con cui aprirà la sua conferenza Géraud de la Tour d’Auvergne, Inspecteur général honoraire de l’administration des affaires culturelles, discendente in linea diretta di Maddalena de La Tour d’Auvergne, a sua volta figlia di Jean III, conte d’Auvergne, di Lauragais e di Boulogne, e della principessa di sangue reale Jeanne la Jeune di Bourbon-Vendôme.
Sarà lui a ripercorrere la storia del sogno politico di Caterina de’ Medici, ricostruendo il legame tra la città dei Medici e la Francia dei Valois.

Caterina de’ Medici (Firenze 1519 - Blois 1589), regina di Francia, figlia di Lorenzo de’ Medici duca di Urbino, sposò nel 1533 il futuro Enrico II allora duca di Orléans. Dapprima eclissata dalla favorita Diana di Poitiers, alla morte del marito (1559) e più ancora alla morte del figlio primogenito Francesco II (1560), divenne arbitra del regno, come tutrice del giovane re Carlo IX. Manovrò, per difendere il prestigio della monarchia, tra la nobiltà cattolica stretta intorno ai Guisa e la nobiltà calvinista; più sensibile al fattore politico che al fattore religioso, cercò nel 1561 e nel 1563 una conciliazione con i calvinisti per avvicinarsi all’Inghilterra e ai principi tedeschi protestanti, come contrappeso al predominio spagnolo. Ma il tentativo dell’ugonotto G. de Coligny di trascinare alla guerra contro la Spagna nei Paesi Bassi il re Carlo IX, guerra che in quel momento C. non voleva, determinò la reazione della regina, che ordinò nella notte di s. Bartolomeo (24 ag. 1572) il massacro dei calvinisti. Dopo il 1580, regnando l’altro suo figlio Enrico III, la sua influenza decadde rapidamente.