Musica

FloReMus - Concerto Ensemble Janequin

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HOMME ARMÉ

02 settembre 2018, ore 21.15


FloReMus - Concerto Ensemble Janequin

Il Banchetto di Bacco e Cupido

La chanson francese a metà del Cinquecento

Ensemble Janequin

Direttore Dominique Visse

Musiche di Compere, De Sermizy, Attaignant, Lasso, Janequin, Gombert, Costeley, ecc.

Dominique Visse,  contralto
Hugues Primard, tenore
Vincent Bouchot, baritono
Renaud Delaigue, basso
Yoann Moulin, clavicembalo

DOVE: Auditorium di S. Apollonia, Via S. Gallo 25, Firenze

Biglietto intero euro 18 / ridotto euro 12

 


 

“Poi si divertivano a cantare in musica a quattro o cinque voci, o su un tema dato, a piacer di gola”, si legge nel capitolo XXIII (del I libro, n.d.r) di Gargantua e Pantagruele di François Rabelais (1534).

Grossolana o raffinata, licenziosa o elegiaca, la chanson polifonica del XVI secolo è un gioco di società, condiviso convivialmente in piccole compagnie. Se talvolta ha degli ascoltatori, la loro presenza, indifferente o complice, non turba l’intimità domestica che il canto a quattro circoscrive: quella della tavola intorno alla quale i cantanti si siedono e su cui hanno posato quegli ulteriori aiuti al piacere che sono i cibi e le bevande, accanto ai quaderni di nuove chansons.

Per i cantanti dell’Ensemble Janequin, quindi, cantare intorno a una tavola non è affatto una forma di snobismo o di originalità gratuita. La chanson non è un oggetto da concerto nel senso moderno del termine, ma un piacere condiviso, in compagnia, “per allietarsi… in particolare a casa”.

L’ascoltatore di oggi potrà stupirsi di non coglierne sempre le parole: il fatto è che in questo gioco poetico-musicale, erede degli antichi riti della cortesia, ogni cantore le pronuncia perché siano i suoi compagni a capirle. Apparentemente maltrattato, “messo in gioco”, il testo poetico si presta alla fantasia tutta ludica di una polifonia spregiudicata di natura. Nel XVI secolo, di fatto è ormai finito il tono uniformemente aristocratico e cortese delle canzoni della corte di Borgogna. Nel momento in cui penetra negli interni borghesi, la chanson amorosa non sfugge ai modelli recenti del petrarchismo, del blasonnage della chanson rustica e degli epigrammi narrativi con il loro corteggio di figure pittoresche venute dall’universo popolare dei racconti e delle farse. Con Martin et Alix, Colin e Colecte e altri Frères Thibault, lachanson si apre anche al rumore del mondo, della natura (i canti degli uccelli) e delle strade (Les cris de Paris), e agli avvenimenti guerrieri e politici (la Chanson de la Guerre e altre Battaglie).

Maestro del genere, tuttavia Clément Janequin dovrà solo parte della sua fama al successo delle sue opere descrittive: capace di un respiro quasi epico, narratore finemente umoristico o truculento, egli è anche un lirico commovente, come testimoniano le sue numerose chansons amorose.

Ponendosi sotto la sua autorità, i solisti dell’Ensemble Clément Janequin hanno scelto di sposarne la varietà: dalla raffinatezza alla licenziosità, dalla rozzezza al lirismo più tenero e all’eleganza elegiaca di Marot o di Ronsard, il loro repertorio offre tutti i contrasti cui il Rinascimento era affezionato.

Con i musicisti che frequentano – Josquin Desprez, Janequin, Sermisy, Costeley, Bertrand, Le Jeune… – i cantanti dell’Ensemble ci fanno incontrare anche i poeti francesi che quelli hanno conosciuto. Quando Josquin vuole piangere la morte del vecchio maestro Ockeghem, nel 1497, è a Jean Molinet che chiede versi da vestire “in gramaglie”. Nella cerchia di Janequin, Sermisy et Certon, sono numerosi i poeti, ignoti o famosi, da Germain Colin a Mellin de Sainct-Gelays e soprattutto Clément Marot, passando dallo stesso Francesco I… Nella sua vecchiaia Janequin saprà individuare un poeta di cui si parla molto a corte, Pierre de Ronsard: nel 1552, il suo Premier Livre de Amours, con il suo Supplément Musical, a cui Janequin partecipa con Certon, Goudimel et Muret, inaugura un periodo di feconda collaborazione fra poeti e musicisti. Fino alla fine del secolo i polifonisti si contendono i sonetti, le odi e le chansons di Ronsard. Eppure, negli ultimi decenni, Philippe Desportes e Antoine de Baïf riusciranno a eclissare leggermente la sua aura. È questa l’epoca di nuovi esperimenti in cui Baïf e Le Jeune si distinguono sotto l’egida della reale e ufficialissima Académie de Poésie et Musique.

Jean-Pierre Ouvrard

Centre d’études supérieures de la Renaissance, Université de Tours