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La scena francese protagonista a Short Theatre 2025

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Short Theatre festeggia la sua ventesima edizione confermandosi come uno degli appuntamenti più significativi della scena teatrale e performativa contemporanea. Da sempre attento al dialogo internazionale, il festival rinnova anche quest’anno il suo legame privilegiato con la scena artistica francese, da cui provengono alcune delle esperienze più radicali e innovative.

Negli anni, il festival ha ospitato figure di riferimento come Joris Lacoste / Encyclopédie de la parole, Théo Mercier, François Chaignaud, Anne-Lise Le Gac, Gisèle Vienne, Gérald Kurdian, Marie Losier, Dorothée Munyaneza, Latifa Laâbissi, in un continuo intreccio di collaborazioni e scambi che hanno consolidato la centralità della Francia nella progettualità di Short Theatre.

 

NADIA BEUGRÈ | L’Epique!
5 e 6 settembre | La Pelanda

La nuova creazione di Nadia Beugré scava nella terra natia, riportandola all’infanzia, al villaggio di Yikakou. Un ritorno impossibile a un villaggio segreto e fantastico, un’altra Macondo perduta in Costa d’Avorio, il villaggio delle sue nonne, il villaggio dove è cresciuta. Un villaggio che non esiste più: la foresta lo sta ormai ricoprendo e la sua terra è stata maledetta. Il viaggio condurrà alla figura della nonna che ha dato il nome a Beugré, “Gbahihonon”, la “donna che dice ciò che vede”.   

Il viaggio seguirà le orme di altre donne potenti, spesso dimenticate che, nell’ombra della memoria collettiva, hanno fatto e disfatto imperi e lignaggi, come Dô-Kamissa. Offesa dal fratello, Dô-Kamissa si trasformò in bufalo per devastare le sue terre e impose abilmente il matrimonio del re, Naré Maghann Konaté, con SogolonKandé, la donna gobba. Da questa singolare unione nacque Soundiata Keita, dando vita a un’epopea che attraversa i secoli da allora. Con la generosità e l’esplosività che caratterizza la sua presenza in scena, Nadia Beugré si lascia abitare da queste voci, tra memorie collettive, rituali e ricordi intimi. Ad accompagnarla sul palco due donne: una griot, portatrice di clan e storie dimenticate, e una musicista. Entrambe fanno eco e testimoniano la sua storia.

 

 

FULU MIZIKI | Concerto
14 settembre | Palazzo dei Congressi - EUR

Fulu Miziki “il suono della spazzatura” in Lingala, è una band nata nel quartiere di Ngwaka, un vero e proprio labirinto di strade di Kinshasa, capitale della Repubblica Democratica del Congo. Si definiscono un gruppo Eco-Friendly-Afro-Futuristic-Punk proveniente da un futuro in cui l’essere umano si è riconciliato con la terra e con sé stesso. La musica che producono è nuova, la chiamano Twerkanda: una sorta di esplosiva afro disco-house / post soukous, composta unicamente da strumenti realizzati con materiali da loro stessi riciclati e assemblati. Per diversi anni, i membri di Fulu Miziki hanno dedicato molto tempo a concettualizzare un’orchestra fatta di oggetti di recupero trovati nei bidoni della spazzatura, strumenti in costante mutazione, sempre alla ricerca di nuovi suoni. La realizzazione dei propri strumenti, dei costumi e delle maschere è parte essenziale del loro approccio alla musica e al mondo. Il loro sound unico porta con sé un messaggio panafricano di liberazione artistica, pace e uno sguardo severo sulla situazione ecologica della Repubblica Democratica del Congo e del mondo intero. Per il collettivo, tutto può essere recuperato e reincantato.