La digitalizzazione cambia il nostro modo di ascoltare e percepire i suoni e la musica. Fino alla fine del XIX secolo, la riproducibilità dei suoni avveniva tramite la notazione musicale.
Dagli inizi del XX secolo, il progresso tecnologico ha condotto all’acquisizione della musica e dei suoni attraverso una sempre maggiore precisione e miglior qualità, producendo registrazioni non soltanto fruibili da un più vasto pubblico ma anche recuperabili a richiesta. L’ultimo passo di tale sviluppo è l’introduzione dei sistemi digitali di registrazione negli anni Settanta, che ha rivoluzionato il mercato della musica, prima con CD e successivamente con lettore MP3 e altri formati audio.
Tuttavia, la digitalizzazione ha avuto non solo un impatto immediato nella produzione industriale ma anche sulla maniera in cui il suono è percepito nella società - sia esso inteso come prodotto di consumo, mezzo d’espressione e comunicazione, portatore di significato e informazione o come oggetto di teorizzazione. Certo, la diffusione e il facile accesso a rumori, suoni e musica hanno avuto un profondo effetto sulla maniera in cui comprendiamo i suoni che ci circondano.
Seguendo tale direzione, la conferenza offre una nuova prospettiva sul mondo dell’udire e dell’ascoltare, interrogandosi sulla maniera in cui la tecnologia trasforma la nostra comprensione del suono e sulla maniera in cui i suoni al contrario creano uno spazio nel quale la cultura riproduce se stessa.
Conferenze:
- 18.09 : 15h
- 19.09 : 10h
- 20.09 : 10h
Concerti :
- 18.09 : 19h
- 19.09 : 19h
Per saperne di più sul programma
Joëlle Comé, Samuel Gross, Adrian Brändli, Matthias Kohler (ETH Zürich), Jürgen Strauss (Strauss Electroacoustics), Thibaut Carpentier (IR - CAM Paris), Elvira Di Bona (Polonsky Academy, Jerusalem), Didier Grandjean (University of Geneva), Sarah Kenderdine (EPFL), Giacomo Albert (Università di Torino), Antonio Camurri (Università di Genova, Casa Paganini), Fabian Knauber (Sennheiser), Alessandro Olto (Università di Udine), Robert Grass (ETH Zürich), Günther Giovannoni (Swiss National Sound Archives), Madeleine Leclair (MEG Genève), Alain Dufaux (EPFL), Robin Meier (Artist), Donatella Restani (Università di Bologna), Angela Bellia (IBAM CNR), Inga Mai Groote (University of Zürich), Cristina Urchuegnia (University of Bern), Leila Zickgraf (University of Basel), Christophe Fellay (EDHEA Sion), Alessandro Bratus (Università di Pavia)
Organizzato da: Adrian Brändli, Istituto Svizzero, con il sostegno di Institut français Italia
- Thibaut Carpentier è ingegnere all’interno dell’équipe Acoustic and Cognitive Spaces del laboratorio STMS (Sciences and Technologies of Music and Sound), presso l’Ircam-Centre Pompidou, dove arte e scienza si intrecciano. Specialista nelle tecniche di spazializzazione del suono, ha un background multidisciplinare (acustica, elaborazione del segnale, ingegneria del software) e un forte interesse per la creazione musicale. Negli ultimi anni ha sviluppato il progetto Spat e il programma di mixaggio e post-produzione Panoramix 3D.
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Robin Meier artista e compositore, collabora con l’IRCAM-Centre Pompidou. Analizza l’emergenza dell’intelligenza naturale e artificiale e interroga il ruolo degli uomini nel mondo delle macchine, attraverso composizioni musicali e installazioni. Definito come «Artista del futuro» (Le Monde), «Maestro dello sciame» (Nature), estrae dalla natura e in particolare dal mondo degli insetti il suo materiale sonoro. I suoi lavori sono stati esposti presso il Palazzo di Tokyo, il Museo di Arte Moderna a Parigi, l’Art Basel in Svizzera, l’Arsenal Contemporary New York City. È stato borsista dell’Istituto Svizzero di Roma nel 2018/2019.