Venezia a Napoli. Il Cinema Esteso 2025

Father (Otec)

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organisé dans le cadre de :

Venezia a Napoli. Il Cinema Esteso 2025

- Orizzonti -

Introduce Marcello Sannino

 giovedì 6 nov - ore 17
FATHER (OTEC)

di Tereza Nvotová
(Slovacchia, Repubblica Ceca, Polonia / 102’)

Un tragico errore distrugge la vita di un uomo, isolandolo nel senso di colpa e mettendo a dura prova il suo matrimonio. Ora che rischia la prigione, riuscirà a trovare la via del perdono? Può l’amore sopravvivere a ciò che nessun cuore è stato creato per sopportare?

Commento regista
“Per me, il linguaggio del film è importante tanto quanto la storia. Non riuscivo a immaginare di raccontarlo con una struttura episodica convenzionale: sarebbe stato come sfogliare un album di foto di un funerale. Nessuno vuole vedere una cosa del genere. Quello che ho cercato di ottenere, invece, era qualcosa d’immersivo, esperienziale, quasi come un videogioco, ma ambientato in circostanze molto diverse, che ci trascinano più in profondità dentro di noi. Volevo che il pubblico si identificasse pienamente con il personaggio principale, che vivesse la sua vita senza interruzioni o distanze. I lunghi piani sequenza non lasciano scelta. Certo, è stata una sfida enorme per tutti, perché avevamo bisogno di una precisione tecnica che andasse di pari passo con l’autenticità emotiva degli attori. Milan Ondrík mi ha detto che è stato il ruolo più difficile che abbia mai interpretato, e gli credo. Ha dovuto vivere il peggior incubo di chiunque. In riprese da venti minuti, non poteva fingere: doveva provare quelle emozioni. Il materiale emotivamente intenso è come carburante per me. Se riesco a sentirlo, mi dà la forza di andare avanti; guida ogni aspetto del mio cinema. Con questa storia – ispirata a eventi reali accaduti al migliore amico del mio co-sceneggiatore Dušan Budzak – ero particolarmente incuriosita dalle situazioni che raramente vediamo nei film o nelle biografie: i momenti intermedi. Quelli in cui non abbiamo il controllo, quando nessuno ci guarda e siamo noi stessi. Durante le riprese, ho capito che questo non è un film su una tragedia. È una storia d’amore. Il tipo di amore che nasce quando si perde tutto”.