Cinema & audiovisivo

"Toxicily" di François-Xavier Destors e Alfonso Pinto

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Toxicily 

François-Xavier Destors e Alfonso Pinto
Documentario, Francia-Italia, 2023, 75 min
Un film sui costi del progresso e i limiti dell’antropocene

Giovedì 18 aprile 2024, ore 20:30
Palermo, Cinema Rouge et Noir 

Presenti in sala: Alfonso Pinto autore, Don Palmiro coprotagonista, Vanessa Rosano presidente di Legambiente Palermo
Modera Gabriella D’Agostino professoressa ordinaria di antropologia culturale dell’Università degli Studi di Palermo
In collaborazione con: Legambiente Sicilia, Sole Luna Doc Film Festival, CSC Sicilia, SiciliAmbiente, SudTitles

Nella costa orientale della Sicilia, tra uliveti e agrumeti, litorali con acque trasparenti e siti archeologici, sorge uno dei più grandi poli petrolchimici d’Europa che dal 1949 avvelena l’ambiente e le persone: quale coesistenza può esserci tra le promesse del mondo industrializzato in cui siamo tutti immersi e la salute di noi umani?
In questo territorio, tra Augusta, Priolo, Gargallo e Melilli, fino alle porte di Siracusa, si concentrano quantità elevatissime di sostanze chimiche tossiche che hanno contaminato il suolo, l’aria, l’acqua e compromettono la salute degli abitanti. Una storia ancora in gran parte sconosciuta al grande pubblico ma che si vede, si sente e si respira.

Esce nelle sale il documentario Toxicily (Francia-Italia, 2023, 75’) che nasce per dare voce alle persone che qui resistono e vivono la loro quotidianità accanto alle fabbriche. Realizzato dal regista francese Francois Xavier Destors e dal geografo e fotografo palermitano Alfonso Pinto, il film è prodotto da Elda Productions (Francia) e Ginko Film (Italia) con il sostegno di Eurimages, del fondo Francia Italia CNC MIC, Sicilia Film Commission e Rai Cinema, e il patrocinio di Legambiente.

Selezionato al Fipadoc di Biarritz, menzione speciale al Festival dei Popoli di Firenze, il film arriva nei cinema con un tour significativo che parte dalla Sicilia: il 18 aprile a Palermo, il 19 a Messina e il 20 aprile è atteso nella “sua” Siracusa, alla presenza dei registi e dei protagonisti. Sarà a fine aprile in Veneto e quindi in Puglia dove girerà dal 2 al 6 maggio a partire da Taranto

A settant’anni dall’arrivo delle prime raffinerie, i due autori esplorano i temi del sacrificio ambientale e sanitario, restituendo la pluralità dei punti di vista degli stessi abitanti: se questa impresa industriale ha permesso di superare le miserie di un’economia agricola precaria, trasformando pescatori, contadini e pastori in operai, ha creato però un’emergenza sia sanitaria, con aumento di malattie e malformazioni, sia ambientale, con l’inquinamento.
Di fronte a questo scempio, la maggior parte dei cittadini sembra essere rassegnata, ancora stretta in un ricatto occupazionale. «Meglio morire di cancro che di fame» è una delle frasi che ritorna spesso nel film. Altri invece resistono e lottano affinché questa ingiustizia non sia più taciuta e sia finalmente riconosciuta dalle istituzioni.

Come Don Palmiro, sacerdote, che oggi paga il prezzo del suo impegno per la salute dei suoi concittadini, Lina e sua figlia Chiara che dall’età di 7 anni lotta contro una rara malformazione congenita, Andrea che ha tentato durante la sua vita di operaio di limitare, nel suo piccolo, i danni dell’industria su ambiente e salute. E ancora Nino che malgrado la sua cecità condivide i ricordi di un mondo perduto e Giusi che dopo la perdita di suo padre a causa di una malattia professionale, si batte contro tutto e contro tutti in nome della giustizia ambientale.
Attraverso la complessità dei rapporti fra abitanti, territorio e industrializzazione, emergono gli interrogativi, i dubbi e i limiti del mondo che verrà.

Gli autori

François-Xavier Destors è un regista i cui film si concentrano sul lato nascosto dei crimini di massa. È autore di numerosi documentari storici e film per la televisione che esplorano territori e collettività sacrificate. Il suo primo lungometraggio documentario, Rwanda, la surface de réparation (86’, 2014) racconta la storia del genocidio attraverso il ruolo sociale, politico e culturale dello sport in Ruanda. Norilsk, l’étreinte de glace (2018) è un’esplorazione cinematografica della nostra capacità di adattarci e sopravvivere alla storia collettiva delle nostre società industriali. François-Xavier Destors continua la sua esplorazione cinematografica dei territori sacrificati realizzando Toxicily (2023) su uno dei più grandi ecocidi alle porte dell’Europa.

Alfonso Pinto è ricercatore in geografia e culture visuali presso l’Università di Poitiers. Dal 2018 al 2022 ha diretto il Polo Immagini dell’École Urbaine de Lyon. Le sue ricerche riguardano i rapporti fra scienze umane e sociali e pratiche audiovisive. Dal 2018 si occupa di immaginari, estetiche e esperienze dell’antropocene con un’attenzione particolare al tema delle catastrofi ambientali e industriali. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche e divulgative e nel 2021 ha pubblicato presso Armillaria il saggio L’accendino dell’Antropocene. Brevissima storia del disastro industriale. Toxicily è la sua prima esperienza cinematografica.