Giunto alla sua XIII edizione Spring Attitude Festival il 13 e 14 settembre 2024 torna per il terzo anno consecutivo negli Studios di Cinecittà, punto nevralgico e artistico di Roma.
La proposta musicale offerta è sempre più trasversale ed eterogenea, muovendosi attraverso musica elettronica, alternative rock, sperimentazioni e cantautorato.
Una line up di valore internazionale costruita su apparenti contrasti e assonanze inedite, che prende luogo su due grandi palchi in un flusso continuo non-stop dal primo pomeriggio a notte fonda.
Scopri gli artisti francesi
THE BLAZE
The Blaze è un nome che oggi decodifica in maniera perfetta l’interazione tra le arti. Nella loro proposta sonora l’elaborazione musicale nasce di pari passo a quella visiva. I video di “Virile” e “Territory” sono arrivati alla pancia dei milioni di utenti Youtube, dando vita a due figure artistiche che hanno saputo presentarsi prima con la loro visione estetica che con la loro immagine. I live al Coachella e A Les Plages Eletroniques di qualche anno fa, mostrano quella voglia di sfuggire al protagonismo artistico maniacale che contraddistingue la scena elettronica negli ultimi anni, per lasciare spazio alla loro visione. Alla musica. Il loro sound scolpisce strati emotivi contrastanti. “Jungle”, il loro ultimo lavoro discografico, è stata la sintesi perfetta del loro modo di concepire la realtà. Un album, che rispetto a “Dancehall” viaggia verso direzioni più luminose. Ritmi ballabili, synth aperti ma anche melodie sognanti. Il dancefloor diviene il teatro in cui ambientare nuove scene dell’universo immaginario dei The Blaze.
JERSEY
Un nuovo duo francese chiamato Jersey sta facendo scalpore con un nuovo approccio alla musica elettronica. Composto dai fratelli Carl e Renaud, Jersey sta ridefinendo il genere con la loro miscela unica di house, garage britannico e Drum & Bass. Il loro approccio fresco, caratterizzato da musica innovativa e performance vibranti, li posiziona come uno dei nuovi arrivati più promettenti nella scena della musica elettronica francese. L’avventura musicale di Jersey è iniziata nel seminterrato della loro famiglia al largo della costa della Normandia, per poi passare ai club underground di Parigi. Qui hanno affinato la loro arte, creando un suono distintivo utilizzando apparecchiature analogiche, che sono diventate un segno distintivo della loro musica. Il loro EP di debutto, The World I’m Searching For, è un capolavoro che induce alla trance e cattura l’essenza del suono dei Jersey. Con brani come «Talk Tonight» e il titolo «The World I’m Searching For», sono riusciti a fondere voci manipolate elettronicamente con le loro, creando un suono familiare e innovativo.
ACID ARAB
Acid House e atmosfere mediorientali si fondono nella musica del duo francese Acid Arab, formato da Guido Minisky e Hervé Carvalho. Dopo anni di esperienze come dj nei club parigini, Minisky e Carvalho sono rimasti affascinati dalla musica tradizionale nordafricana e mediorientale, dalle sue strutture ritmiche complesse che, come l’acid house, fanno cadere in uno stato di trance chi la ascolta. Da qui l’idea di creare qualcosa di nuovo, in cui s’incontrassero i suoni intensi e affilati della tecno e dell’ house con le melodie, le armonie e i canti del mondo arabo. Dopo i primi esperimenti, hanno condiviso le loro scoperte con produttori e musicisti, invitandoli a prendere parte al progetto. Così è uscito il primo singolo e la successiva compilation, Acid Arab Collections, che include collaborazioni con Crackboy, Pilooski, Etienne Jaumet e I:Cube. Gli Acid Arab hanno così dato vita ad una nuova forma di world music, appropriandosi dei codici della musica mediorientale e trasformandoli con gli strumenti analogici tipici della techno, come la beatbox e la bassline machine. Gli Acid Arab, che dal vivo si allargano a trio con l’aggiunta del tastierista Kenzy Bourras, sono riusciti a creare un nesso solidissimo fra due mondi apparentemente distanti come la club culture e la musica araba, ovvero della zona compresa fra il Nordafrica e il Medio Oriente, fino ad addentrarsi nei territori sperduti del Corno d’Africa. I loro live vengono accolti con grande entusiasmo dal pubblico dei principali festival europei. Dal Sonar al Melt, da Reeperbahn a Pitchfork, dove trionfano. A ottobre 2016 è uscito il loro primo album, intitolato Musique de France, per l’etichetta belga Crammed
Discs. Hanno partecipato, tra gli altri, Rizan Said, tastierista siriano di Omar Souleyman, il cantante algerino Rachid Taha e il musicista e compositore Aphex Twin. “Parlare di mixing significa che c’è una divisione, una visione binaria del mondo occidentale e di quello orientale. Noi non incolliamo suoni orientali su ritmi occidentali, noi vogliamo incarnare entrambe le culture senza pretendere di reinventare la musica orientale o imbrogliare noi stessi credendo di creare la versione orientale della musica dance. Noi vogliamo solo essere parte di tutto ciò, e contribuire a questo fantastico e incredibile capolavoro che la musica è stato per centinaia di anni e che è tuttora. Questo non è fusione. Questo non è un mixaggio. Questo è un punto d’incontro.”. Il risultato è una delle fusioni più emozionanti della musica elettronica mondiale che può essere ascoltata oggi: moderna, intossicante e fortemente evocativa.