venerdì 12 maggio, ore 17.30
- VIOLONCELLIADE -
Luca SIGNORINI e i VIOLONCELLISTI
del Conservatorio SAN PIETRO A MAJELLA
Incontro tra generazioni all’insegna del violoncello. Per la stagione concertistica 2023 della Fondazione Umaniter, andrà in scena al Grenoble “Violoncelliade”, uno spettacolo interamente dedicato allo strumento in cui il M° Luca Signorini, già Primo Violoncello del Teatro di San Carlo di Napoli, sarà accompagnato da un ensemble di sedici giovani strumentisti allievi del Conservatorio di Napoli San Pietro a Majella.
Lo spettacolo, nato nel 2016 da un’idea di Luca Signorini, presenterà al pubblico un vasto repertorio cameristico appositamente scritto che si muoverà tra alcune delle migliori composizioni per archi dal Settecento fino ai giorni nostri.
Si partirà con Signorini in Violoncello solo che interpreterà la straordinaria Suite n. 4 in Mi bemolle maggiore minore BWV 1010 di Johann Sebastian Bach. A seguire, dello stesso compositore tedesco, verranno eseguite le tre variazioni sul Corale dalla Matthäus-Passion BWV 244 liberamente rielaborate da Signorini e il Preludio in Fa minore BWV 881 dal secondo libro de Il Clavicembalo ben temperato.
Le maestose idee ritmiche di Antonio Vivaldi troveranno spazio nell’arco della serata con i due movimenti (Largo e Allegro) tratti dal Concerto in Si Minore RV 424, eseguiti dall’ensemble con i solisti Maria Pucino, Alicia Gonzalez e Alfonso D’Aniello.
Dal Settecento italiano, infine, si viaggerà fino al Novecento americano influenzato dal jazz e dalle sue pratiche improvvisative. Il gruppo guidato da Signorini, infatti, eseguirà in chiusura Summertime di George Gershwin, standard tratto dal musical Porgy and Bess, e Blue Moon di Richard Rodgers e Lorenz Hart.
“Violoncelliade”, nato sette anni fa con il desiderio di valorizzare la poetica violoncellistica, si conferma essere ancora oggi un progetto coraggioso, nato dal rapporto allievo-maestro e basato sull’entusiasmo e il desiderio di migliorarsi.
«Napoli – ricorda il M° Signorini – vanta una importante tradizione violoncellistica, fin dalla seconda metà del Seicento, avendo imposto, non solo localmente, un modo nuovo e virtuosistico di utilizzare lo strumento».